La granulazione etrusca   -  Video

La tecnica della granulazione consiste nel congiungere piccole sfere o granuli, da cui “granulazione”) ad una lamina di supporto, seguendo un percorso decorativo definito. La granulazione viene principalmente realizzata in oro ad alta caratura, sebbene sia possibile trovare gioielli granulati sia in argento che in electrum, una lega naturale di oro e argento, che presenta una particolare colorazione “lunare”. Dalle tombe etrusche sono emersi stupefacenti tesori, gioielli e ornamenti impreziositi da raffinatissime decorazioni ottenute tramite granulazione. In essi i granuli si trovano spesso organizzati in motivi geometrici, floreali, zoomorfi o antropomorfi: la difficoltà maggiore è rappresentata proprio dalla giunzione dei granuli alla superficie di supporto: le minuscole sferette, se troppo riscaldate dal calore, possono fondersi e perdere la loro forma.

La conquista e colonizzazione romana dell'Etruria, con l’insieme dei cambiamenti storici e socio-culturali che implicò, portò gradualmente alla perdita di quella raffinatezza estetica e culturale che aveva caratterizzato l’espressione artistica degli Etruschi proprio nei loro gioielli. L'applicazione della granulazione diventò più grossolana, fino quasi a scomparire nel Medio Evo, lasciando nei secoli che seguirono un vuoto crescente nelle capacità non più solo estetiche ed artistiche, ma anche tecniche, e venendo a mancare una conoscenza puntuale dei procedimenti necessari per realizzare tali decorazioni. Da allora la granulazione è rimasta un affascinante e misterioso supplizio di Tantalo, per chi – come Benvenuto Cellini nel Rinascimento, i famosi orafi Castellani nell’Ottocento e le numerose ricerche messe in campo dall’odierna industria orafa – ha tentato di eguagliare lo splendore di quei capolavori di un mondo artistico e produttivo, che rimane incomparabile.